lunedì 18 aprile 2011

Il rito della pioggia di Nicola Fulgheri

Quando la siccità era molto grave si ricorreva a un rito più privato,segreto e ammantato di mistero che avveniva la notte del novilunio e veniva praticato,almeno secondo le testimonianze in possesso fino a oggi,solo da uomini.La pratica era in vigore in Sardegna ma si hanno notizie che fosse praticata anche in Corsica,pare sia molto antica e risalga al prenuragico: forse un antico ricordo di sacrifici umani per la pioggia apportatrice di vita.

Lilliu riferisce del rito a Bolotana dove,in una notte di novilunio,si prendevano dal cimitero da un numero dispari di uomini, un numero dispari di crani e si immergevano nell'acqua.I teschi dovevano essere rimessi al loro posto una volta iniziata la pioggia,perchè altrimenti si sarebbe causato un nubifragio.In Corsica e a Tertenia il rito dell'acqua era eseguito in gran segreto da alcuni uomini,i quali di notte si recavano all'ossario comune e sottraevano dei crani rigorosamente di uomini a grappolo: tre,quattro,cinque. Legavano i crani tra di loro con un giunco,in modo che non andassero persi,e poi li appendevano a un cespuglio nei pressi di un fiume.Se vi erano impedimenti,in un secondo tempo,senza arrivare al fiume i crani venivano immersi in una vasca d'acqua,di quelle usate in campagna dai contadini per raccogliere l'acqua piovana o dei fiumi per annaffiare gli orti,l'importante era che ci fosse sempre come elemento l'acqua. Se i crani trovati erano di bambini venivano immersi solo in un ruscello,due o tre giorni dopo,quando la pioggia iniziava a cadere copiosa, riportavano i teschi all'ossario.La mancata esecuzione del recupero dei teschi avrebbe comportato un nubifragio,con gravi danni alle colture e alle persone.Il rito era tenuto talmente segreto che nessuno fa i nomi degli esecutori,ma tutti sono concordi che cadesse una gran pioggia.Si vuole che l'usanza sia terminata intorno agli inizi del 1900,ma si hanno testimonianze che,seppur proibita,sia proseguita fino al 1930-1950.Oggi per la siccità ci si reca a pregare in chiesa,ma i più anziani si chiedono perchè non si ripristini il rito,visto che oggi la siccità è sempre più grave.Se si chiede loro perchè la cerimonia non sia più praticata sono quasi tutti concordi nel ritenere che la morte dell'usanza fu dovuta al fatto che i cimiteri oggi sono chiusi ed è reato profanare una tomba,e anche che chi conosce la cerimonia è oramai troppo vecchio per fare il temerario.Ma c'è una storia che circola a Tetenia per spiegare come mai il culto è svanito.Durante il dopoguerra tre ragazzi si recarono all'ossario per prelevare dei crani,il più giovane venne invitato a calarsi nella fossa delle ossa e riportare i teschi in superficie.Per gioco,i due ragazzi più grandi chiusero il più giovane nell'ossario,quando lo tirarono fuori la paura lo aveva inebito.La gente capì allora che la cosa si era fatta pericolosa e con i morti non si doveva scherzare.Come per il genocidio,là dove la Chiesa non riuscì totalmente a reprimere i riti ci riuscì l'asfissia per i tempi che cambiavano.Dicono tutti di non crederci più,qualcuno di non averci mai creduto però poi,forse era anche vero.

domenica 10 aprile 2011

La processione dei morti di Nicola Attalzu

I morti non fanno niente,piangono e si lamentano. Chi vede le processioni dei morti racconta che questi, composti, si recano uno dietro l'altro cantando o in silenzio, verso la casa dove morirà qualcuno.Una volta arrivati entrano tutti dentro o si fermano sula soglia ed entra solo uno o due di loro , dopo diche se ne vanno. Qualche volta tengono nelle mani delle candele accese e spesso sono accompagnati da cani neri che a grandi falcate li precedono. L'arrivo della processione dei morti è preceduta da alcuni fenomeni naturali come: il soffio del vento che produce un sibilo, ululati dei cani, pioggerella.

Quando una bidemortos sta per spirare tutti gli spiriti che lei ha visto durante la sua vita vengono a prenderla, così si udirà improvvisamente soffiare il vento e i cani inizieranno a ululare.Quando tutto sarà finito scenderà un silenzio sacro sulle cose e sulle persone.

La processione dei morti era un fatto risaputo e normale, com'è normale nelle credenze sarde che l'anima, tre mesi prima di morire, senta nel profondo che il tempo di permanenza sulla terra è finito.Nel breve arco di tempo in cui si vaga tra il mondo dell'aldilà e il mondo dei vivi,capita che qualcuno veda l'anima della persona al ballo dei morti e capisca da questo che il tempo è arrivato.Per vedere i morti, tante volte, basta sovraporre il proprio piede al piede della persona che li vede. Qualcuno a Tertenia dice che se i sente un cane ululre, anche di giorno, vuol dire che vede la processione dei morti: a questo punto basterebbe posare il piede sulla zampa del cane per vederli a nostra volta.

Vi sono luoghi che servono per i congressi delle anime, tutti li conoscono e li rispettano con un timore riverenziale. Dolores Turchi riporta i racconti di tzia Nennedda, una bidemortos, tra i quali vi è proprio il ricordo di un luogo presso la contrada di Bitti chiamato S'annossata (l'annunziata).In quel luogo numerose famiglie si recavano al santuario per assistere alla novena,ma la caratteristica del posto era che vi si recavano le anime dei morti.Si partiva di notte ,senza scarpe e con i capelli sciolti.Qualcuno vedeva le anime arrivare in processione verso la chiesa,presso di essa si trovavano tre teschi che venivano posti ogni sera lungo il passaggio,la cerimonia avveniva a lume di candela.I crani avevano il compito di ricordare che tutti dobbiamo morire i Sardi,d'altronde, usavano spesso ossa per curarsi o farne amuleti,così come non temevano i cimiteri per ballare o prelevare teste di morto per il rito della pioggia. Si attingeva dall'ossario per ricavarne portafortuna da appendere al collo contro l'epilessia.

Tzia Marghera (Magherita) mi raccontava che un giorno sognò di camminare nella discesa che da casa sua andava verso il paese, quando d'un tratto vide salire la processione dei morti; lì notò il figlio di una sua vicina , un ragazzo di vent'anni.Allora lei si avvicinò e chiese :" Che fai alla processione dei morti? Io ti ho visto oggi che portavi una fascina e stavi bene". Il ragazzo la guardò e disse "Da tre mesi il mio spirito oramai èalla processione dei morti, l'anima entra in contatto con loro tre mesi prima che il corpo muoia e và e viene tra l'aldilà e la terra, il mio tempo è finito, morirò in breve".